Napoli, lunedì 9 ottobre 2023
Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella
Danze e canzoni strumentali del Rinascimento
Concerto in collaborazione tra le classi di flauto dolce dei Conservatori San Pietro a Majella di Napoli, Santa Cecilia di Roma e Nicola Sala di Benevento.
Johannes Tinctoris (1435 ca – 1510 ca)
Virgo Dei trono digna
Paolo Capirci (C), Giovanni Battista Graziadio (T), Tommaso Rossi (B)
Anonimo bolognese del XV secolo
De piage rose duro
Con Gran Disdigno
Paolo Capirci (C), Giovanni Battista Graziadio (T), Tommaso Rossi (B)
Alessandro OROLOGIO (1555–1633)
INTRADA 11 a 6 voci
INTRADA 12 a 6 voci
Caterina Lambiase (S1), Alessandro De Carolis (T1), Sara Massoli (S2), Giovanni Battista Graziadio (T2), Caterina Murgia (C), Emiliano Manna (T1), Gennaro Caccialino (T3), Paolo Capirci (B), Tommaso Rossi (GB in Fa)
Gerolamo FRESCOBALDI CANZON QUINTA (1583-1643) a 4 voci
CANZONA SOPRA LA ROMANESCA a 4 voci
Caterina Murgia (S), Caterina Lambiase (C), Emiliano Manna (T), Paolo Capirci (B)
Biagio MARINI (1594-1663) PASSACAGLIA a 4 voci
Paolo Capirci (A), Alessandro De Carolis (A), Gennaro Caccialino (T), Tommaso Rossi (GB in do)
Vincenzo RUFFO (1508-1587)
LA GAMBA EN TENOR a 3 voci
EL TRAVAGLIATO a 3 voci
Alessandro De Carolis (C), Gennaro Caccialino (T), Tommaso Rossi (B in sol e B in fa)
Lorenzo ALLEGRI (1573-1648)
SECONDO BALLO DETTO “LA SERENA”
Alessandro De Carolis (S1), Emiliano Manna (S2), Caterina Murgia (C), Gennaro Caccialino (T), Paolo Capirci (B), Tommaso Rossi (GB Fa)
Alessandro OROLOGIO INTRADA 13 a 6 voci
Caterina Lambiase (S1), Alessandro De Carolis (T1), Sara Massoli (S2), Giovanni Battista Graziadio (T2), Caterina Murgia (C), Emiliano Manna (T1), Gennaro Caccialino (T3), Paolo Capirci (B), Tommaso Rossi (GB in Fa)
Legenda
S- flauto dolce soprano
C- flauto dolce contralto
T – flauto dolce tenore
B – flauto dolce basso
GB – Flauto dolce contrabbasso
Protagonista assoluta tra le famiglie di strumenti musicali inventati ed utilizzati nel Rinascimento, la famiglia dei flauti dolci, articolata in differenti taglie dal sopranino al contrabbasso, copre un’estensione complessiva di oltre cinque ottave e si presta ad essere utilizzata nei più diversi repertori: dalla musica da danza alla musica vocale, fungendo da raddoppio della voce umana o addirittura, in virtù di una straordinaria duttilità nell’articolazione e nell’emissione del suono, anche come sostituto della voce stessa.
Il programma di questa sera è concepito come un viaggio attraverso vari stili e varie epoche, dalla Napoli quattrocentesca di Johannes Tinctoris - il vero e proprio fondatore della prima Cappella Musicale presente in città, alla corte di Ferrante d’Aragona - alle melodie a tre voci del manoscritto bolognese Q 16, lascito fondamentale nell’ambito del repertorio polifonico del primissimo Rinascimento. Con l’affermarsi delle forme di danza, qui esemplificate nelle Intrade di Alessandro Orologio, compositore friulano, poi trasferitosi alla corte di Praga, la musica strumentale comincia a divenire un genere sempre più autonomo e dotato di grande spazio creativo: un esempio in tal senso sarà l’esecuzione di opere di Frescobaldi, Marini, Allegri, compositori che da diversi punti di osservazione e con ben delineati atteggiamenti stilistici hanno dato un contributo decisivo allo sviluppo del genere.
Il concerto di questa sera è stato realizzato in prima assoluta nello scorso maggio presso il Museo degli strumenti musicali di Roma e segna il primo passo di una interessante collaborazione tra le classi di flauto dolce dei Conservatori di Napoli, Roma e Benevento (docenti Tommaso Rossi, Paolo Capirci e Giovanni Battista Graziadio).