Stefano Valanzuolo Un progetto di resistenza, per così dire, quello intitolato ??namusica? e disegnato da una schiera di associazioni in sinergia. Senza finanziamenti, ma potendo contare sugli spazi messi a disposizione dal Comune di Napoli, ?’namusica? si è inserito nel solco delle iniziative natalizie, dando vita ad una minirassegna in tre capitoli nella sala Sisto V di San Lorenzo Maggiore. Inaugurato nel segno del jazz, dal trombettista Marco Sannini, il trittico ha puntato, nella seconda serata, su una proposta del tutto nuova (?Sincronie?), sospesa tra musica e parola, ravvivata dalla verve d?attore di Enzo Salomone, dalle invenzioni di Francesco D?Errico ai live electronics e dal pianoforte allusivo di Veruschka Graziano. Un percorso parallelo attraverso il concetto di suono, nel quale la poesia - presa a prestito con molto gusto e senza prevenzioni di genere - fa da contrappunto ad un’indagine strumentale originale, in un?atmosfera coerente di raccolta suggestione. Con Tommaso Rossi e Marco Cappelli, colonne dell?Ensemble Dissonanzen, scivola via invece l?ultimo incontro musicale. Flauti e chitarre (rigorosamente al plurale, tale è la varietà degli strumenti adoperati) dialogano senza disdegnare l?improvvisazione, passeggiando amabilmente tra citazioni barocche (Dowland, H?ndel) e geniali intuizioni contemporanee (Cage, Takemitsu), svelando infine un?immagine di modernità sovversiva e trasversale, non più dettata dalla mera affinità cronologica con il terzo millennio.